Giovedì, 27 Ottobre 2022

L’Editoriale. Qui i posti di fine anno: forse c’è quello per te

CHE COSA ci si aspetta dal 2023 sul versante del lavoro? Messa così la domanda suggerisce una risposta scontata: ci si aspetta il meglio possibile. Ma sappiamo che l’anno che verrà non sarà semplice se non cambieranno i parametri che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. E cioè, le tensioni internazionali provocate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con le ricadute economiche che ormai tutti conosciamo a memoria.
In verità, qualche spiraglio sembra essersi aperto nel muro contro muro. Il fatto che i ministri della difesa di Washington, Lloyd Austin, e di Mosca, Sergei Shoigu, si siano sentiti per telefono è stato interpretato come un segnale positivo. È la seconda volta che i due si parlano dall’inizio della guerra: la prima volta non ha prodotto risultati, di questa si sa troppo poco per vedervi il bicchiere mezzo pieno. Nei prossimi giorni ne capiremo di più.

IN QUESTA situazione, e nonostante tutto, ci sono da mettere sul piatto della bilancia un paio di notizie interessanti: il costo del gas è diminuito in maniera sensibile il che dovrebbe dare una spallata al caro-bollette, e l’Unione europea è riuscita finalmente a trovare una strategia comune per fissare un tetto proprio al prezzo del gas, come l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva chiesto sin dall’inizio della crisi.

INTANTO, l’Inps e la Banca d’Italia ci hanno detto che non siamo con le spalle al muro e senza via d’uscita. Secondo l’Ente di previdenza, infatti, fino al mese di luglio le assunzioni a tempo indeterminato sono state quasi 900.000, un record che non si registrava dal 2015. E l’Istituto di via Nazionale ha stimato che il Pnrr, se le riforme andranno avanti, potrebbe creare lavoro per 300.000 persone tra oggi e il 2024, soprattutto nei settori delle costruzioni, dell’elettronica e della ricerca & sviluppo.

UN ANTICIPO di ciò che potrà accadere è nelle pagine di questo numero di “Lavoro Facile”. Per esempio, le aziende che operano nel comparto dell’energia (ne abbiamo prese in esame sei: Acea, A2A, Edison, Enel, Eni e Ferenergy) sono alla ricerca di un bel po’ di risorse mentre il commercio – che pure continua a soffrire – prova a rialzare la testa anche in vista del Giubileo del 2025.

COSÌ ci sono gruppi importanti che stanno mettendo in campo rilevanti investimenti nell’ambito di nuove prestigiose inaugurazioni: tra tutte, quella più imminente è il Vatican Mall, all’ombra del Cupolone, che darà lavoro a 250-300 figure, mentre altri marchi si stanno attrezzando e nei prossimi mesi si comincerà con le selezioni (vedere il servizio a pagina 36).
Poi, da prendere al volo, ci sono le opportunità che si riferiscono alle feste di fine anno e al periodo successivo dei saldi: non saranno chance a tempo indeterminato ma possono risolvere momenti di difficoltà. Infine, c’è qualche concorso che merita attenzione. Buona lettura.

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